Il Centro di Geomorfologia Integrata per l’Area del Mediterraneo (CGIAM) è nato in seguito ad una serie di eventi organizzati alla fine degli anni ’60, per iniziativa di istituzioni scientifiche di rilevanza nazionale ed internazionale, il cui scopo era quello di promuovere in campo scientifico un’azione coordinata per affrontare i problemi connessi allo sviluppo regionale da un punto di vista “integrato”.

Già in altri Paesi Europei erano stati istituiti Centri di Studi Integrati chiamati Centri di Geomorfologia Integrata, ed una delle aree in cui tale necessità era più sentita era quella mediterranea, per l’importanza in tale area dei programmi di sviluppo, del patrimonio sociale e culturale e per la complessità della difesa dei suoli e delle aree costiere mediterranee dagli inquinamenti.

Da qui, l’impegno di organismi scientifici italiani e dell’UNESCO di trovare una soluzione sull’unico piano concretamente possibile, un piano cioè Coordinato Mediterraneo, data l’impossibilità di risolvere molti problemi connessi alla difesa e allo sviluppo delle singole regioni mediterranee senza inquadrarli nel contesto più ampio del Mediterraneo.

A tale scopo, dopo un convegno svoltosi in Calabria nel 1967, organizzato dall’UNESCO, dal Ministero degli Affari Esteri e dalla Cassa per il Mezzogiorno, nell’ottobre 1973 fu organizzato un Convegno a Potenza, a cura del Servizio Geologico d’Italia e dell’Istituto di Botanica dell’Università di Roma, sotto l’egida dell’UNESCO e della Regione Basilicata, a cui parteciparono specialisti di rilevanza europea e tra le maggiori scuole allora esistenti nel campo della geomorfologia integrata, quali:

  • l’ International Training Center di Delf, Enschede – Olanda,
  • l’ International Training Center di Sheffeld, Reading – Inghilterra,
  • il Centro di Geomorfologia Costiera di Dinard – Francia.

Nel corso dell’incontro fu ravvisata la necessità di istituire un “Centro Coordinatore Unico” per affrontare i problemi connessi alla difesa e allo sviluppo regionale dei territori dell’intero Bacino del Mediterraneo.

Il pieno successo del convegno, non solo sancì e codificò la necessità di istituire un tale Centro Mediterraneo, ma, sottolineò l’unanime consenso di tutti i partecipanti nel suggerire la Basilicata quale sede del Centro, per le sue caratteristiche geologiche, geomorfologiche, paesaggistiche, ambientali e perché strategicamente posta al centro del Bacino del Mediterraneo.

I vantaggi e l’opportunità di istituire in Basilicata il Centro di Geomorfologia Integrata per l’Area del Mediterraneo, furono particolarmente sostenuti dal rappresentate dell’UNESCO, il sovietico Prof. Konstantin Lange, Dirigente della Sezione Scienze della Terra e Geomorfologia,  soprattutto in riferimento alla manovra di qualche delegato francese che aveva avanzato la candidatura della città Montpellier in Francia.

La scelta della Basilicata e poi di Potenza, fu poi unanimemente approvata con la stesura di una risoluzione in cui gli astanti, tra l’altro, auspicavano l’organizzazione, in Basilicata, di una base operativa internazionale quale quella sopra descritta.

Firmatari della risoluzione furono i rappresentanti di Istituzioni Scientifiche di rilevanza nazionale ed internazionale quali:

  • Prof. G. AVENA, Prof. F. BRUNO e Prof. V. GIACOMINI, Istituto di Botanica Università di Roma;
  • Dr. B. BECHETOILLE, Istituto Agronomico Mediterraneo di Bari;
  • Dr. J. CALVET, Departamento Geomorfolgia y Tectonica di Barcellona;
  • Dr. F. D’ ANDREA e Dr. F. DRACO, Azienda di Stato per le Foreste Demaniali, Roma;
  • Ing. G. L. DEL BONO, Prof. A. IACOBACCI, Dr. G.MARTELLI, Dr. L. PANNUZI, Prof. A. MORETTI, Servizio Geologico d’ Italia, Roma;
  • Prof. DREET, Service de la carte de la Vegetation, Toulouse;
  • Prof. J. DUBOIS, Commissione Francaise pour l’ UNESCO, Parigi;
  • Dr. H. ULLIOT e Prof. R. SAVIGEAR, Department of Geography, University, Reading;
  • Dr. C. FERRI, Capo Ispettorato Regionale Forestale, Potenza;
  • Dr. K. LANGE, Division of Ecology and Barth Sciences, UNESCO, Parigi;
  • Prof. F. MANCINI, Istituto di Geologia Applicata, Firenze;
  • Dr. R. REGRAIN, Institut de Geographic, Universitè de Picardie, Amiens;
  • Prof. S. SADARIS, Facultad de Ciencias Universidad, Barcellona;
  • Prof. F. VERGER, Ecole Pratique des Nautes Etudes, Parigi;
  • Prof. H. Th. VERSTAPPEN, Int. Inst. of Aerial Survey and Earth, Enoschede.

L’idea fu successivamente condivisa anche dal Ministero degli Affari Esteri che, nel Novembre del 1975, sostenne ulteriormente l’istituzione ed il funzionamento del Centro di Geomorfologia Integrata per l’Area del Mediterraneo.

Nel Novembre del 1977, la Regione Basilicata formalizzò, tramite la  D.G.R.  n. 305 del 25.11.1977, l’avvio della fase costituente del Centro, aderendovi con unanimità di consenso espressa dal proprio Consiglio Regionale.

firmeNel febbraio del 1979 viene legalmente istituito il Centro di Geomorfologia Integrata per l’Area del Mediterraneo, con l’adesione della Regione Basilicata, nella persona dell’allora Presidente On. Vincenzo VERRASTRO, dell’UNESCO e di numerose personalità del mondo accademico internazionale, quali il Prof. Dinu ADAMESTEANU, il Prof. H. Th. VERSTAPPEN ed il Prof. Ronald SAVIGEAR, Soci fondatori del CGIAM insieme al Prof. G. AVENA,  il Prof. V. GIACOMINI, il Prof. Ing. G. L. DEL BONO, il Prof. G. PALMENTOLA, il Prof. R. ANGELONI, il Prof. R. MAZZARONE, il Prof. R. CARRANO, l’Avv. G. MESSINA, e l’Ing. D. SABATO.

Il CGIAM è costituito con durata illimitata, privo da finalità di lucro, volto a favorire lo sviluppo socio-economico della Regione Mediterranea, mediante lo studio geomorfologico integrato delle aree interessate, al fine di ridurre i rischi naturali ed antropici, avvalendosi di tecnologie avanzate e garantendo una valida difesa delle persone e dell’ambiente.

A seguito del Sisma dell’Irpinia del 1980,  che colpì duramente la Campania e la Basilicata, il CGIAM grazie all’Ing. M. Leggeri, componente del Comitato Tecnico Scientifico del Centro stesso, cominciò ad incentrare le proprie azioni sullo studio dei terremoti.

Si deve all’Ing. M. Leggeri la progettazione e la realizzazione della prima rete sismometrica della Basilicata.