Si terrà a Potenza, il 26 novembre, a partire dalle ore 9:30 presso la Sala Conferenze del Polo Bibliotecario, il kick-off meeting del progetto europeo “RES2FIRE” condotto dal Centro di Geomorfologia Integrata per l’Area del Mediterraneo (CGIAM), in qualità di capofila, assieme a un partenariato internazionale costituito da enti, istituzioni e centri di ricerca di sette Paesi dell’area Adriatico-Ionica, quali: Italia, Bosnia-Erzegovina, Nord Macedonia, Serbia, Slovenia, Albania e Grecia. Il progetto è finanziato dal programma di cooperazione europea “INTERREG IPA-ADRION 2021-2027″ e durerà 3 anni.
RES2FIRE intende sviluppare soluzioni, procedure e metodologie condivise per ridurre il rischio di incendi boschivi, migliorando l’adattamento ai cambiamenti climatici e la resilienza degli ecosistemi dei territori costieri e montani, e delle zone naturali a ridosso dei centri urbani.
La tematica è quanto mai attuale, gli incendi boschivi rappresentano uno dei più gravi disastri che colpiscono il bacino del Mediterraneo: alterano la copertura forestale, minacciano la biodiversità, contribuiscono alle emissioni di CO₂ nell’atmosfera e rappresentano un pericolo per la vita umana.
I partner di RES2FIRE metteranno alla prova le innovazioni prodotte con il lavoro comune in quattro aree pilota. Questi territori sono stati individuati in alcune zone naturali protette e nelle cosiddette ““Wildland Urban Interface”, cioè aree naturali o fasce di vegetazione strettamente interconnesse alle aree urbane.
Al meeting di presentazione parteciperanno i partner, gli enti e le istituzioni europee, nazionali, regionali e locali, tra queste ultime anche il Comando Regionale Carabinieri Forestali “Basilicata”, le autorità di Protezione civile e dei Vigili del Fuoco della Basilicata.
L’evento potrà essere seguito in streaming al link: https://eu.events.boostlingo.com/event/zxygy3/ql
Sia in presenza che in streaming sarà attiva la traduzione simultanea Inglese/Italiano.
Si è conclusa con una visita guidata alla Sala Operativa della Protezione Civile comunale di Potenza la seconda e ultima giornata del progetto Fire Free MED (FRED), promosso nell’ambito del programma INTERREG EURO-MED 2021-2027, che mira a sviluppare strategie all’avanguardia per prevenire e mitigare il rischio incendi nei territori mediterranei, sfruttando strumenti come telerilevamento, ICT e droni.
Un’importante occasione che ha offerto ai partner stranieri l’opportunità di approfondire la conoscenza delle procedure operative e delle tecnologie utilizzate nel coordinamento delle emergenze.
Ad accogliere i partecipanti il dott. Giuseppe Brindisi, responsabile della Protezione Civile del Comune di Potenza, che ha fatto un breve excursus storico sul sistema italiano di protezione civile e illustrato le principali funzioni della struttura.
Il responsabile ha innanzitutto sottolineato il duplice ruolo operativo della Protezione Civile di Potenza che agisce sia come Centro Operativo Comunale (COC) sia come Centro Operativo Misto (COM). Configurazione, questa, che consente un’azione sinergica con i Vigili del Fuoco, il Corpo Forestale e altre forze dell’ordine, sotto il coordinamento dei prefetti di Potenza e Matera. Inoltre, ha rimarcato il carattere trasversale della struttura che opera secondo il principio di sussidiarietà.
Un principio che prevede interventi differenziati, a seconda della gravità e natura dell’emergenza e coordinati a livello comunale, provinciale e regionale, garantendo una gestione efficace dei rischi idrogeologici, delle emergenze meteorologiche e delle crisi, come dimostrato durante la pandemia da Covid-19.
In situazioni di emergenza, l’organizzazione si distingue per la capacità di intervento rapido ed efficace, grazie a una rete strutturata che opera in stretta sinergia con istituzioni, associazioni, forze dell’ordine e volontari.
Un ruolo centrale è riservato proprio ai volontari – definiti da Brindisi- come il cuore pulsante della Protezione Civile. “Grazie alla loro dedizione e preparazione – ha proseguito Brindisi – sono fondamentali per essere pronti ad agire in caso di emergenza e il loro contributo è inestimabile per la sicurezza della comunità”.
La visita ha rappresentato un momento significativo per evidenziare il legame tra il progetto FRED e l’attività della Protezione Civile, entrambe accomunate da un impegno per la prevenzione e la gestione delle emergenze.
Nel pomeriggio del 13 novembre, a conclusione della prima giornata di lavori del progetto europeo Fire Free MED – FRED, i partner internazionali hanno potuto visitare la Sala Operativa Unificata Permanente Regionale (SOU) e la Sala Operativa Regionale (SOR) della Protezione Civile.
La visita, guidata dal Dott. Ugo Albano, responsabile della sala operativa regionale, ha permesso di approfondire il ruolo chiave di questa struttura nella prevenzione e gestione delle emergenze.
Albano ha illustrato le varie fasi operative, con particolare attenzione al monitoraggio continuo, alla raccolta e analisi dei dati alla diffusione delle allerte e alla pianificazione degli interventi. Ha inoltre sottolineato l’importanza cruciale della collaborazione sinergica tra le diverse istituzioni, evidenziando come la stretta integrazione tra enti pubblici, forze dell’ordine e volontari sia fondamentale per garantire risposte tempestive ed efficaci.
La SOUP rappresenta, dunque, il fulcro delle operazioni di protezione civile, fornendo un’infrastruttura tecnologicamente avanzata per il monitoraggio in tempo reale e la gestione coordinata delle emergenze. Grazie a un approccio integrato e multidisciplinare, questa struttura assicura la capacità di prevenire situazioni di rischio, ottimizzare le risorse e coordinare gli interventi sul territorio. La raccolta costante di dati meteorologici, idrogeologici e ambientali consente, infatti, di anticipare potenziali scenari critici, migliorando la pianificazione preventiva e minimizzando gli impatti sulla popolazione e sull’ambiente.
Durante la visita, è stato evidenziato come la SOUP funzioni anche da hub per il coordinamento operativo tra istituzioni locali e nazionali, integrando l’attività delle forze dell’ordine e dei volontari. Questo modello di gestione avanzata delle emergenze si distingue per la sua capacità di affrontare sfide complesse attraverso l’uso di tecnologie innovative e processi operativi efficienti.
Il Dott. Albano ha dichiarato: “Una moderna gestione delle emergenze richiede un’infrastruttura altamente specializzata e un approccio collaborativo. La nostra missione è garantire la sicurezza del territorio e delle comunità attraverso strumenti avanzati, prevenzione attenta e un sistema organizzativo integrato.”
La visita alla SOUP e SOR ha rappresentato un momento significativo per i partner del progetto FRED, fornendo un esempio concreto di come un’efficace gestione delle emergenze sia determinante per tutelare la popolazione e promuovere la resilienza del territorio.
Il 13 e 14 novembre, il Centro di Geomorfologia Integrata per l’Area del Mediterraneo (CGIAM) ha ospitato il secondo Consortium Meeting del progetto Fire Free MED (FRED), progetto finanziato nell’ambito del Programma di Cooperazione Transnazionale INTERREG EURO-MED 2021-2027.
All’evento, tenutosi presso la Galleria Civica “Gerardo Cosenza” di Potenza, hanno preso parte i rappresentanti del partenariato internazionale coinvolti nell’attuazione del progetto, avviato ufficialmente nel gennaio 2024.
Tra i paesi coinvolti, l’Italia, con il Centro di Geomorfologia integrata per l’Area del Mediterraneo (CGIAM), la Croazia, la Slovenia, la Bosnia-Erzegovina, il Montenegro, la Grecia e il Portogallo.
L’obiettivo principale di FRED è quello di sviluppare strategie innovative per la prevenzione e la mitigazione del rischio di incendi boschivi, sfruttando tecnologie all’avanguardia come il telerilevamento, i sistemi ICT e i droni (UAS – Unmanned Aircraft Systems). Strumenti avanzati, quindi, in grado di fronteggiare un contesto climatico in continua evoluzione e di sostenere una gestione del territorio basata su un approccio scientifico e coordinato.
L’evento si è articolato in due giornate ricche di attività. Durante la prima giornata il Consortium Meeting ha permesso di approfondire gli aspetti tecnologico-operativi del progetto, stimolando il confronto su pratiche virtuose e strategie volte a rafforzare la cooperazione internazionale nel campo della protezione ambientale connesse alla gestione degli incendi boschivi.
Nel pomeriggio, grazie alla disponibilità del dirigente della Protezione Civile Regionale, Ing. Giovanni Di Bello, gli ospiti hanno visitato la Sala Operativa Unificata Permanente Regionale (SOUP) e la Sala Operativa Regionale (SOR) della Protezione Civile, dove il Dott. Ugo Albano ha illustrato loro le modalità operative di un centro esecutivo e strategico di gestione delle emergenze, evidenziando come una stretta sinergia tra monitoraggio, analisi dati, pianificazione preventiva e coordinamento possa garantire risposte rapide ed efficaci per la sicurezza della popolazione e del territorio.
La seconda giornata è stata invece incentrata ad approfondire temi tecnico-scientifici e operativi del progetto.
Nella stessa giornata, i partner hanno visitato la Sala Operativa della Protezione Civile del Comune di Potenza, Partner Associato di progetto, dove il Dott. Giuseppe Brindisi, responsabile della Protezione Civile comunale, ha illustrato ai presenti le attività e il grande impegno della protezione civile a livello locale per contrastare le emergenze e contribuire alla sicurezza e tutela della popolazione.
Il progetto FRED rappresenta una conferma dell’impegno del programma INTERREG EURO-MED nel rispondere concretamente alle esigenze dei territori mediterranei, coniugando tutela ambientale e protezione delle comunità.
Grazie all’unione di tecnologia avanzata, pianificazione preventiva e cooperazione internazionale, Fire Free MED rappresenta un modello innovativo di gestione del rischio incendi, essenziale per affrontare con successo le sfide ambientali e climatiche del futuro.
114 anni fa nasceva a Potenza Emilio Colombo, padre costituente e protagonista della storia politica del secondo Novecento. Per ricordarne la lunga carriera politico-istituzionale, vi proponiamo un viaggio virtuale nelle pagine di un’affascinante porzione di storia italiana, invitandovi a esplorare le risorse multimediali messe a disposizione dal Centro Studi Internazionali a lui dedicato attraverso la piattaforma Archiui al link https://cgiam.archiui.com/istituti/emilio-colombo
Per altre informazioni visita le pagine web del Centro Studi Internazionali “Emilio Colombo”
Il serious game, prodotto nell’ambito del progetto Magnet – La Rete dei Musei della Magna Grecia, promosso dal CGIAM con i greci di Ped-In, e sviluppato da Digital Lighthouse, è stato presentato come caso di studio all’interno del panel: “Economia del Bello” nella seconda giornata dei lavori di Italia Capitale, svoltosi a Roma nelle sale di Palazzo Massimo il 20 e 21 gennaio scorsi.
All’evento, promosso da Reginae – Digital Humanities, erano presenti istituzioni, istituti di formazione ed enti culturali e museali.
La gaming app “MagNet – Missione Magna Grecia” è tra le finaliste del Premio “Best Applied Game 2023”, assegnato al miglior applied game degli Italian Video Game Awards, nell’ambito del Rome Videogame Lab, il Festival nazionale del videogioco, giunto alla VI edizione e in programma, dal 25 al 28 gennaio, all’Auditorium “Parco della Musica Ennio Morricone”.
Rome videogame Lab, co-prodotto da Cinecittà e Fondazione Musica per Roma, in co-realizzazione con Q-Academy e in collaborazione con IIDEA – Italian Interactive Entertainement Association, è la prima e unica manifestazione italiana di applied game, ovvero simulazioni virtuali interattive della realtà che attraverso il gioco raggiungono obiettivi educativi, formativi e di sensibilizzazione sociale e culturale.
Un ricco calendario di conferenze, workshop e e spettacoli, dedicati alle famiglie e alle scuole, oltre ad un’esposizione di cimeli videoludici del passato e tanto altro animeranno i quattro giorni della manifestazione.
L’appuntamento per la finale è per sabato 27 gennaio 2024 alle 11:30 presso la sala Zelda dell’Auditorium Ennio Morricone.
Sono aperte le iscrizioni per partecipare al laboratorio cinematografico itinerante* “Alla riscoperta dei luoghi di Rosi”, in programma il 28 novembre a Craco e Aliano.
Traendo ispirazione dal romanzo autobiografico di Levi, “Cristo si è fermato a Eboli” si seguiranno le tracce del documentario girato da Rosi in Basilicata, passando dalla storia narrata nell’opera alla sua trasposizione cinematografica, fino ad arrivare al racconto dei giorni nostri con l’obiettivo di contribuire a una nuova “narrazione” del Sud.
Il laboratorio cinematografico si inserisce nelle attività programmate per l’evento “RibaP-Ribaltare la Prospettiva. I flussi migratori tra passato e presente: narrazioni sovrapposte sul mondo”, organizzato dal Centro di Geomorfologia Integrata per l’Area del Mediterraneo (CGIAM) in collaborazione con il Centro Sperimentale delle Arti del Mediterraneo (CeSAM), l’Università degli Studi della Basilicata (UNIBAS), la Cineteca Lucana e il Museo del Cinema di Torino, che avrà luogo presso il Piccolo Teatro del CeSAM nelle giornate 29 e 30 novembre.
Il Laboratorio sarà gratuito e prevede la partecipazione di massimo 20 persone. A guidare i partecipanti saranno i registi svedesi Bjorn Blixt e Peter Englesson, autori dell’eccezionale documentario che mostra il dietro le quinte del film “Cristo si è fermato a Eboli” di Francesco Rosi (girato a Guardia Perticara, Craco, Aliano e Matera) nonché la prof.ssa Manuela Gieri, docente di Storia del cinema dell’Università della Basilicata.
Un’irripetibile opportunità, dunque, per ripercorrere alcuni dei luoghi ripresi nel 1979, in particolare Craco e Aliano, e l’occasione per cimentarsi direttamente con la produzione di un reportage audiovisivo con il supporto di una troupe cinematografica della Digital LightHouse che accompagnerà il gruppo per l’intero percorso alla riscoperta di quei luoghi e delle trasformazioni che li hanno investiti.
Nel pomeriggio del 29 novembre, il laboratorio itinerante si sposterà negli Studios di Digital LightHouse, dove i partecipanti saranno impegnati nella parte conclusiva del progetto: la post produzione di quanto registrato nella mattinata precedente. In questa fase sarà compito dei partecipanti restituire la propria esperienza sul set in un primo draft di script (diario di regia) che sarà poi condiviso con il gruppo e riformulato in una direzione narrativa comune, diventando così il punto di riferimento per il montaggio del documento audiovisivo.
Un’esperienza pratica e coinvolgente, capace di accrescere la creatività, promuovere la collaborazione e approfondire la comprensione pratica del processo cinematografico: dalla sceneggiatura, al montaggio alla post produzione. Il risultato del laboratorio sarà poi presentato al pubblico nella serata del 30 novembre, giornata finale di RibaP.
In vista del laboratorio itinerante, gli iscritti, ove lo ritenessero utile, potranno visionare la pellicola “Cristo si è fermato a Eboli” presso il Centro di Geomorfologia Integrata per l’Area del Mediterraneo (Centro Direzionale, via di Giura 54 a Potenza) nei seguenti pomeriggi: venerdì 24 e lunedì 27, alle ore 15:30.
Per garantirsi un posto in questa straordinaria esperienza cinematografica, informazioni sul programma e iscrizione, inviare una mail a info@cgiam.org o un messaggio al 3487422103 entro lunedì 26/11/2023.
*il transfer sarà reso disponibile dall’organizzazione.
La partenza è prevista alle ore 9 da piazza Zara, rientro ore 18 circa – Pranzo al sacco a cura dei partecipanti.
Dal 28 al 30 novembre il Piccolo Teatro del CeSAM a Potenza ospiterà la rassegna “RibaP – Ribaltare la prospettiva. “I flussi migratori tra passato e presente: narrazioni sovrapposte sul mondo”, una manifestazione culturale innovativa che ha l’obiettivo di offrire una visione “ribaltata” del mondo, con il Sud Italia che diviene metafora del Sud del Mondo, con le sue potenzialità, ataviche incertezze e contraddizioni.
L’evento è organizzato dal Centro di Geomorfologia Integrata del Mediterraneo, in collaborazione con il Centro Sperimentale delle Arti del Mediterraneo (CeSAM), l’Università degli Studi della Basilicata (UNIBAS) la Cineteca Lucana e con il patrocinio del Museo del Cinema di Torino, del Comune di Craco, del Parco “Carlo levi” di Aliano e della Società Cooperativa “Oltre l’Arte” di Matera.
Un programma ricco di appuntamenti a cui parteciperanno figure di spicco del panorama accademico, giornalistico e cinematografico locale, nazionale e internazionale con l’obiettivo di: indagare il fenomeno più ampio delle migrazioni (politiche, economiche, sociali, climatiche ecc.) attraverso l’incisiva lente delle narrazioni audiovisive (film documentari, inchieste e reportage); stimolare l’analisi etnoantropologica, storica e geografica e, infine, creare un tavolo di confronto multidisciplinare per esplorare e analizzare le molteplici sfaccettature del suddetto fenomeno.
Un vero e proprio viaggio cinematografico che troverà applicazione pratica nel Laboratorio Cinematografico Itinerante “Alla riscoperta dei luoghi di Rosi” (INFO), in programma il 28 novembre, tra Craco e Aliano. Il laboratorio, a cui potranno partecipare, previa iscrizione, un gruppo di massimo 20 persone, sarà guidato dai registi svedesi Bjorn Blixt e Peter Englesson (autori dell’eccezionale documentario che mostra il dietro le quinte del film “Cristo si è fermato a Eboli” di Francesco Rosi e dalla prof.ssa Manuela Gieri, docente di Storia del cinema dell’Università della Basilicata.
Un’irripetibile opportunità per ripercorrere alcuni dei luoghi ripresi nel 1979 e l’occasione per cimentarsi direttamente con la produzione di un reportage audiovisivo con il supporto di una troupe cinematografica della Digital LightHouse che accompagnerà il gruppo per l’intero percorso e che li supporterà nell’attività di post produzione nel pomeriggio del 29 novembre, presso i loro Studios.
Il documento audiovisivo sarà poi presentato al pubblico nella serata del 30 novembre, giornata finale dell’evento nell’ambito della quale sarà consegnato il Premio intitolato alla regista Lina Wertmuller.
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