Con il programma di webinar sui temi del Digital Heritage, come strumento di valorizzazione delle risorse museali e archeologiche locali, e l’impatto dei social network sulla domanda di servizi e beni culturali, entra nel vivo il programma di attività di MagNet – La Rete dei musei della Magna Grecia”.
L’interessante progetto culturale è stato candidato con successo dal Centro di Geomorfologia Integrata per l’Area del Mediterraneo (CGIAM) in risposta all’Avviso pubblico della Regione Basilicata per la selezione di proposte di cooperazione interregionale e transnazionale nell’ambito del POR FESR Basilicata 2014-2020.
Obiettivo di MagNet è la definizione di un innovativo e sostenibile modello di conoscenza e fruizione dei musei e delle aree archeologiche dell’area lucana della Magna Grecia attraverso l’utilizzo di nuovi media e strumenti digitali – il Digital Heritage – per promuoverne e accrescerne il potenziale attrattivo.
Beni archeologici accessibili, dunque, inclusivi, partecipativi, “infrastrutture culturali” e “porte di accesso” alla scoperta dei territori circostanti, capaci di contribuire in modo incisivo alla valorizzazione economica e territoriale della Basilicata.
Insieme al CGIAM, soggetto capofila, collaborano al progetto l’Unione Regionale dei Comuni delle Isole Ioniche (PED-IN), in qualità di partner straniero, e la Direzione Regionale Musei della Basilicata quale stakeholder e principale beneficiario dei risultati attesi.
Le due principali linee di azione sono: lo scambio di best practice e il trasferimento di conoscenze legate alla valorizzazione dei beni culturali; la narrazione degli oggetti e dei luoghi attraverso l’uso del “Digital Heritage”, coniugando reale e virtuale.
Il modello che ne scaturirà verrà verificato mediante casi studio che saranno realizzati tra il Museo Archeologico Nazionale di Metaponto, il Museo Nazionale della Siritide e le aree archeologiche adiacenti, il Museo Nazionale Dinu Adamesteanu e altre istituzioni museali di interesse regionale. Il Digital Heritage interesserà i contenuti museali, le attività di restauro, di ricerca e scavo archeologico. Altro output, non trascurabile, sarà la creazione di un database dei contenuti museali e archeologici acquisiti durante il ciclo di vita del progetto, utile a valutarne lo stato di salute e a pianificare eventuali interventi di conservazione.
Come preannunciato, i primi webinar sul Digital Heritage e l’impatto dei social network sulla domanda di servizi e beni culturali sono stati già calendarizzati per il prossimo mese di maggio. Il programma completo, che coinvolge esperti della materia e protagonisti dell’Innovazione digitale, ad accesso gratuito, sarà pubblicato a breve sui canali social e sul sito del CGIAM dove si potrà essere sempre aggiornati sul progetto e sulle attività in corso.
Foto: “Resti del Tempio di Hera del VI secolo a.C. presso le Tavole Palatine, Metaponto, Italia“ di Carole Raddato, licenza CC BY-SA 2.0.
Comments are closed.
Follow Us!